Esco o non esco ??
Esco o non esco ??
Vita sociale ostacolata dall’ insonnia
Ti è mai capitato di essere invitato/a a qualche evento con amici, ad una cena , ad una serata e sentirti preoccupato/a di partecipare per il timore che ti prenda una grande stanchezza ? o che ritardando il momento di andare a letto, di perdere quell’unico istante in cui riuscirai a chiudere occhio e dormire un po’?
La gestione della vita sociale per un/a insonne diventa un ulteriore pensiero a cui far fronte proprio perchè non si vuol passare come antipatici, ma non si è nelle condizioni per essere partecipativi.
Forse non ci facciamo molto caso, ma le interazioni con gli altri sono faticose, dispendiose, richiedono molta energia.
Pensiamoci un po’, è come camminare , lo facciamo spontaneamente ma richiede tanti passaggi, tante piccole competenze e l’attivazione di tanti muscoli.
Anche nel socializzare c’è da ascoltare l’altro, c’è da capire quel che dice e provare a comprendere, c’è da darsi un tono, da mostrare la parte migliore di noi, c’è da partecipare in qualche modo alla conversazione, c’è da preparare ed esporre un proprio pensiero.
Vorrei ricordare che uno studio del 2018 ha mostrato che la zona cerebrale adibita alla relazione con gli altri è più ristretta nelle persone con notti insonni. ( Sleep loss causes social withdrawal and loneliness di Simon e Walker , 2018)
Se non dormo fatico a socializzare
In questo studio , appunto, si è visto che una persona con notti insonni tende a tenere più lontani i volti umani che si stanno avvicinando. Questo studio è interessante perchè fa vedere come deliberatamente gli insonni tengono lontane le persone , cercano di auto preservarsi e riducono al minino gli scambi sociali nel tentativo di non disperdere energie .
Non è chiaro dallo studio se venga meno anche il desiderio intimo di socializzare con gli altri, ma quel che si vede è che l’insonne sceglie di ritirarsi socialmente .
A loro volta le persone che si trovano a contatto con un insonne notano l’atteggiamento scostante della persona, si sentono allontanate e non sono invogliate ad avvicinarsi, a scambiare due parole , a fare qualche domanda.
Questo porta a lasciar da parte le persone insonni che vengono sempre meno coinvolte dagli altri, poco incentivati ad avvicinarsi .
Più o meno volutamente gli insonni si auto isolano , concentrati probabilmente sul loro problema di sonno , sulla loro sonnolenza diurna, sulle poche forze a disposizione.
Si perché la sonnolenza diurna è un elemento caratterizzante l’insonnia.
Nella fase di valutazione dell’insonnia infatti, si considera il livello di sonnolenza diurna, se questa non c’è probabilmente non siamo in presenza di vera e propria insonnia.
La preoccupazione di dover uscire con gli altri
Anche partecipare ad eventi serali può diventare una preoccupazione. Si perché la preoccupazione di non dormire è quella che invade la testa di chi non dorme la notte. La preoccupazione che si ripresenterà la stessa situazione come la notte precedente comincia a presentarsi con l’arrivo della sera.
Un insonne potrebbe cominciare a temere che se fa tardi poi sballa il suo andamento abituale. Oppure potrebbe temere di soccombere al sonno quando meno lo vorrebbe, di addormentarsi durante la cena o durante lo spettacolo e di perdere il controllo della sua persona. Può temere di fare una figuraccia , di non essere di compagnia, di apparire poco brillante e poco socievole.
Non meno importante è la problematica del guidare. Se si è soli ci potrebbe essere il pensiero: “ Se mi addormento improvvisamente mentre guido? “.
E così la persona comincia a dire no a quella proposta, poi all’altra, rimanda , si convince che poi andrà meglio e potrà tornare a stare con gli altri, ma ad ogni richiesta sociale la paura prende il sopravvento e viene declinato l’invito .
E allora che succede poi ?
Beh la persona si auto isola, preferisce starsene a casa, almeno il rischio è più basso e la situazione controllabile . E così pian piano si chiude in casa ed il suo mondo si restringe , senza che nessuno possa riuscire a convincerlo/a diversamente.
L’ insonnia che scatena l’egoismo
Tante persone non parlano della loro insonnia o ne parlano come una difficoltà che incontrano la notte, non la considerano un disturbo vero e proprio ma piuttosto una scocciatura che li infastidisce.
Diventa così difficile comunicare la propria “fatica” a socializzare, far capire agli altri cosa si sta provando e sperimentando nel proprio quotidiano.
Anche in questo studio recente (Sleep loss leads to the withdrawal of human helping across individuals, groups, and large-scale societies di Ben Simon E, Vallat R, Rossi A, Walker MP , 2022) si è visto che la mancanza di sonno porta ad una riduzione dell’area cerebrale deputata alla cognizione sociale normalmente associata alla prosocialità, inclusa la prospettiva dello stato mentale degli altri, delle loro emozioni e dei loro bisogni personali. Ed il rilascio di cortisolo , data l’attivazione del sistema nervoso simpatico, aumenta le scelte egoistiche.
Pertanto, la compromissione del sonno spiega come un insonne non sia propenso ad aiutare l’altro né a comprenderne lo stato mentale. Vien meno l’empatia e anche la scelta di offrire aiuto. L’insonne vuol starsene per conto suo e non è intenzionato a dare una mano a nessuno .
Ecco che può apparire come un/a egoista !
L’insonne non è proprio la persona che si invita volentieri a prendere un caffè!
Che fare ?
Beh questi studi ci danno una buona notizia ! Ci dicono quanto l’attivazione del sistema nervoso autonomo la faccia da padrona.
Mi spiego meglio: l’insonne sceglie di auto isolarsi diventa più egoista e più isolato, ma è come guidato dal suo stato autonomico interno.
Questo vuol dire che la persona vive uno stato transitorio di isolamento legato alla condizione di insonnia, ma non è caratterialmente così. Non deve autodefinirsi antipatica, asociale , isolata . Può dirsi che sta assume questi modi di essere a causa dell’insonnia.
Voglio sottolineare che tu non sei la tua insonnia , avrai un certo cronotipo, come ognuno di noi, ma questo non determina le tue attitudini morali e sociali.
Pertanto due semplici suggerimenti:
- Parla delle tua situazione agli altri, rendili partecipi
- Evita di autodefinirti una persona antipatica, asociale, che preferisce isolarsi, se prima non eri così.
Se sei insonne e vuoi raccontare la tua esperienza con le relazioni sociali, sono molto curiosa di conoscere la tua storia .
Se hai difficoltà di sonno, contattami faremo una valutazione dell’insonnia , necessaria prima di attivare il protocollo CBT – I per l’insonnia